Rosmini: Storia dell'Amore - Rovereto città di A. Rosmini

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Rosmini, fede: Storia dell'Amore
Storia dell'Amore
(ri)cavata dalle Sacre Scritture
Qualcuno ha affermato che la Bibbia è il libro più venduto al mondo, ma anche il meno letto.  Che sia vero o no,  certo è che oggi, nella nostra Italia, che vanta profonde radici cattoliche, l'ignoranza religiosa è assai elevata.
Molti sono i pregiudizi, pure nei confronti della Bibbia.

Aveva cinque anni,  quando Antonio Rosmini iniziò a leggere e scrivere, seguito da un maestro privato, usando come testi, per i suoi primi esercizi d'italiano, la Bibbia, gli Atti dei Martiri  e le Vite dei Santi.  
Altri tempi?
Ne siamo proprio sicuri?

E' invece grazie anche all'assidua meditazione della Bibbia se a soli sedici anni Antonio annota nel suo Diario (1813): «Quest'anno fu per me anno di grazia: Iddio mi aperse gli occhi su molte cose, e conobbi che non eravi altra vera sapienza che in Dio»1).
Rosmini, fin da piccolo assetato di sapere  (divorava i libri come oggi moltissimi giovani divorano “le curiosità virtuali”  con lo smartphone)  non si allontanò mai da tale convinzione maturata nell'adolescenza.
Fu un grande, nel pensiero e nell'amore al prossimo, amore che non ha confini di tempo: non sembra, dunque, gli abbia fatto tanto male leggere e meditare la Bibbia fin da piccolo.

Le Sacre Scritture sono bellissime! Non sono un testo scientifico, ma sono Parola di Dio e, in quanto tale, profonde conoscitrici dell'essere umano, della sua origine e  del suo fine, del perché della sua esistenza, dell'amore e dell'odio che albergano nel suo cuore, della sua psiche, della sua anima, del senso della vita e della morte.
Non vanno prese alla lettera, bisogna saperle leggere, meditandole  alla luce della tradizione e dell'insegnamento della Chiesa e con l'ispirazione dello Spirito Santo.
Ma prima di tutto, è necessario far cadere dagli occhi - in primis vale per chi scrive perché non vogliamo giudicare nessuno - le “cataratte” dei nostri preconcetti.
Possiamo, anche oggi, identificarci in ognuno dei moltissimi personaggi che popolano i racconti biblici, poichè non siamo tanto diversi dagli uomini di ogni tempo, anche se ci sentiamo "moderni".
La ragione deve aprirsi a Dio
Joseph Ratzinger-Benedetto XVI



«La fede in Dio, l'idea di Dio può essere strumentalizzata e diventare [...] deleteria: questo è il pericolo che corre la religione. Possiamo vedere qualcosa di simile nei terroristi e nella loro ideologia del martirio [...].  
Ma anche una ragione che si stacca completamente da Dio e vuole confinarlo nell'ambito del puramente soggettivo, perde la bussola e apre la porta a forze distruttive. Lo si è visto nelle ideologie totalitarie che si erano staccate da Dio e volevano costruire l'uomo nuovo, il mondo nuovo. [...] i grandi predicatori e realizzatori del marxismo si concepivano come costruttori del mondo a partire dalla sola ragione.
Come cristiani, oggi noi siamo chiamati, non certo a porre dei limiti alla ragione e ad opporci a essa, ma piuttosto a rifiutare una sua riduzione all'ambito del fare ed a lottare per affermare la sua capacità di percepire ciò che è buono e Colui che è Buono, ciò che è santo e Colui che è Santo. Solo così si combatte l'autentica battaglia in favore dell'uomo e contro la disumanità. Solo una ragione che è aperta anche a Dio, solo una ragione che non releghi la morale nell'ambito del soggettivismo o che non la riduca al mero calcolo, può opporsi alla strumentalizzazione dell'idea di Dio, alle patologie della religione e può offrire guarigione».

Joseph Ratzinger-Benedetto XVI
La vera Europa - identità e missione.
Introduzione di Sua Santità Papa Francesco.
Testi scelti, vol. 3, Europa.
Edizioni Cantagalli Siena 2021,
pp. 66, 67, 68.


«L'amicizia di Adamo e di Eva [prima della caduta con il peccato originale] rimane per i loro posteri l'esemplare di ogni bella amicizia».

Antonio Rosmini - Storia dell'Amore.
  
«La Bibbia non è un libro storico ma tratta della salvezza della persona»
Papa Francesco



«La Bibbia non è una raccolta di libri di storia, né di cronaca, ma è interamente rivolta alla salvezza integrale della persona. L’innegabile radicamento storico dei libri contenuti nel testo sacro non deve far dimenticare questa finalità primordiale: la nostra salvezza. Tutto è indirizzato a questa finalità iscritta nella natura stessa della Bibbia, che è composta come storia di salvezza in cui Dio parla e agisce per andare incontro a tutti gli uomini e salvarli dal male e dalla morte [...].
L’Antico Testamento non è mai vecchio una volta che è parte del Nuovo [Testamento], perché tutto è trasformato dall’unico Spirito che lo ispira. L’intero testo sacro possiede una funzione profetica: essa non riguarda il futuro, ma l’oggi di chi si nutre di questa Parola. Gesù stesso lo afferma chiaramente all’inizio del suo ministero: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Luca 4, 21). Chi si nutre ogni giorno della Parola di Dio si fa, come Gesù, contemporaneo delle persone che incontra; non è tentato di cadere in nostalgie sterili per il passato, né in utopie disincarnate verso il futuro».

Papa Francesco
Aperuit Illis
Lettera Apostolica
Roma 30 settembre 2019
nn. 9, 12.
Mentre si sta preparando al sacerdozio (siamo negli anni 1820-21)  e sulla fine
degli studi universitari (1822) il giovane Rosmini scrive la Storia dell'Amore, operetta dal titolo senza dubbio accattivante, anche ai giorni nostri2).  
Si tratta – come afferma lo stesso Rosmini – di una «rapida scorsa su tutta quasi la Sacra Scrittura», dove si mostra le amorose cure di Dio, passo dopo passo - come fa un bravo papà con i propri figli -  per rendere l'essere umano nuovamente “amante”, nuovamente capace di amare, dopo la caduta a seguito del peccato originale.
Nell'opera si mostra come l'Amore di Dio, da cui deriva l'amore verso il prossimo, è il «solo che racchiude tutti i caratteri e, quasi direi, l’essenza dell’amore» e «che tutti gli altri amori sono meno amori, quanto più deviano da quel fonte sublime»3), che è Dio.
L'opera, che per il contenuto ripete in gran parte tematiche già svolte dagli scrittori ecclesiastici, 4) è comunque edificante.
Il Rosmini si concentra sull'Antico Testamento, che però confronta in continuazione con il Nuovo Testamento, che ne diviene la luce.
Tutto è rivolto a Cristo e alla Chiesa. I personaggi dell'Antica Alleanza Mosè, Giobbe, Giosuè, Sansone, Ruth, Anna, Samuele, Davide e in parte anche Salomone - sono immagine e prefigurazione del Cristo e costituiscono anch'essi, in anticipo, quella Chiesa, Sposa del Cristo, destinata alla fine dei tempi ad unirsi al suo Creatore in eterne nozze d'Amore, come descritto nell'Apocalisse di S. Giovanni.  E' quest'ultimo il fine della  creazione da parte di Dio, venuto meno a causa del peccato originale.
Ma l'empietà degli uomini non scoraggia il Dio dell'Amore che incessantemente lungo la storia dell'umanità tesse, nonostante il perdurare dell'odio e dell'indifferenza umana, la trama di un nuovo progetto, più bello, attraverso la grande opera della Redenzione compiuta dal Cristo.
Rimasta nel cassetto per diversi anni, la Storia dell'amore viene “scoperta” da don Giulio Todeschi, mentre rovistava tra le carte dell'amico. Su iniziativa di quest'ultimo, e grazie al sostegno finanziario di mons. Carlo Emanuele Sardagna, vescovo di Cremona, pure amico del Rosmini, la Storia dell'Amore viene pubblicata per la prima volta nel 1834 a Cremona.  
Successivamente la Storia dell'Amore verrà inserita da Antonio Rosmini, all'ultimo posto tra i vari libri che compongono il volume dell'Ascetica 5).
Note:

1) ROSMINI A., Diario Personale, in Scritti autobiografici inediti, Castelli Enrico (a cura di), vol I, Anonima Romana Editoriale, Roma 1934, p. 419.
Quando scrisse ciò, il Rosmini aveva solo sedici anni.
2) Il conte di Castelbarco, conosciuto da Rosmini a Milano, così ha giudicato il testo, dopo averlo letto, in una lettera inviata al Rosmini il 12 marzo 1835: «Piacquemi il titolo specioso [che attira] del libro, che tutti invoglia a intraprenderne la lettura» ASIC, A. 1, “8”, 48-49. [ASIC = Archivio Storico dell'Istituto della Carità (Stresa)].
3) ROSMINI A., Epistolario completo, III, Lettera 967, a don Giuseppe Baraldi a Modena, Roma 29 marzo 1829.
4) Cita soprattutto Agostino, quindi Ambrogio, Atanasio, Girolamo, Origene, Tertulliano.
5) ROSMINI A., Storia dell'Amore, Opere di Antonio Rosmini, 52, Valle Alfeo e Muratore Umberto (a cura di), Istituto di Studi Filosofici, Centro internazionale di Studi Rosminiani, Città Nuova Editrice, Roma 2002, pp. 21, 24, 25.
  
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