Rosmini: l'origine dell'Amore - Rovereto città di A. Rosmini

...tra storia, cultura e fede

Vai ai contenuti
Rosmini, fede: Storia dell'Amore tratta dalle Sacre Scritture
L'Amore fra gli uomini nacque da Dio
«L'Amore fra gli uomini nacque da Dio.
L'Eden fu la sua patria, ed ebbe a gemella l'Innocenza»1).

Nel momento in cui Dio crea l'essere umano si ha la divina istituzione dell'amore. Tre sono per Antonio Rosmini le ragioni che devono convincere gli uomini di tale fatto:

I. La prima ragione dell'amore fra gli uomini è l'unità dell'origine.
Iddio, scrive il Rosmini rifacendosi alle Sacre Scritture, trae la donna dalla carne e dall'osso di Adamo.

«Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo,
una donna e la condusse all'uomo.

Allora l'uomo disse:
"Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna,
perché dall'uomo è stata tolta"»2).
(Genesi 2, 22-23)
Gli esseri umani sono uniti tra loro come se fossero un corpo solo. La divina Rivelazione afferma ciò, proprio con il racconto della creazione dell'uomo e della donna. Adamo, scrive il Rosmini «è il principio unico del genere umano», da lui derivano non solo i figli, ma la stessa moglie. Quindi l'umana generazione è un «solo corpo con un solo capo», e il capo è Dio. Questa unità del genere umano è la ragione per cui gli esseri umani sono chiamati ad amarsi tra di loro e prima di ogni cosa ad amare Dio, che ha creato l'intero corpo e che ne è dunque l'origine.
Dio è la «fonte limpidissima» dell'Amore da cui scaturisce l'amore di ogni uomo.3)
II. La seconda ragione dell'amore tra gli uomini sta nella similitudine della natura.
Sempre partendo dalla divina Rivelazione, poiché Dio disse nel creare Eva che ella doveva essere un aiuto ad Adamo che li sia simile, in quanto «non è bene che l'uomo sia solo» (Genesi 2, 18), si faceva con queste parole, scrive il Rosmini, «il più bello encomio della società umana», dove tutti noi nasciamo4).
Adamo infatti non aveva trovato un aiuto simile negli animali, precedentemente creati da Dio.
Aggiunge il Rosmini che, in questa società umana, riceviamo tutte le sollecitudini materne, siamo educati e «sollevati ad una inaspettata e maravigliosa perfezione». Qui si parla di una società umana non ancora corrotta dal peccato. L'essere umano è dunque creato per vivere in società, tra i suoi simili. Il presuntuoso che pensa di potersela cavare da solo - come afferma il Rosmini - non produce frutto, né in ciò che concepisce né negli affetti 5).
Coll'amore l'uomo serve Dio... Antonio Rosmini
Le odierne coscienze deformate...
Joseph Ratzinger-Benedetto XVI



«Con la legalizzazione in sedici Stati europei del “matrimonio omosessuale”, il tema matrimonio e famiglia ha assunto una nuova dimensione che non si può certo ignorare. Si assiste a una deformazione della coscienza che evidentemente è penetrata profondamente in settori del popolo cattolico. A questo non si può rispondere con qualche piccolo moralismo e nemmeno con qualche rimando esegetico. Il problema va in profondità e dunque deve essere affrontato in termini di fondo. Innanzitutto mi sembra importante osservare che il concetto di “matrimonio omosessuale” è in contraddizione con tutte le culture dell’umanità che si sono succedute sino a oggi, e significa dunque una rivoluzione culturale che si contrappone a tutta la tradizione dell’umanità sino a oggi.
Non c’è dubbio che la concezione giuridica e morale del matrimonio e della famiglia differisce straordinariamente nelle culture del mondo. E’ possibile constatare non solo la differenza fra monogamia e poligamia, ma anche altre profonde differenze. E tuttavia mai è stata messa in dubbio la comunità basilare, il fatto che l’esistenza dell’uomo – nel modo di maschio e femmina è ordinata alla procreazione, nonché il fatto che la comunità di maschio e femmina e l’apertura alla trasmissione della vita determinano l’essenza di quello che è chiamato matrimonio.
La certezza di fondo per cui l’uomo esiste come maschio e femmina; che la trasmissione della vita è un compito assegnato all’uomo; che proprio la comunità di maschio e femmina serva questo compito; e che in questo, al di là di tutte le differenze, consista essenzialmente il matrimonio è una certezza originaria che sino a oggi è stata ovvia per l’umanità. [...]
In questo modo, però, è evidente che, rispetto alla questione del "matrimonio omosessuale", non si tratta di essere un tantino più larghi e aperti. Si pone piuttosto la domanda di fondo: chi è l'uomo? E con essa anche la domanda se ci sia un Creatore o se non siamo tutti solo prodotti di un fare. Sorge questa alternativa: o l'uomo è creatura di Dio, è immagine di Dio, è dono di Dio, oppure l'uomo è un prodotto che egli stesso sa creare. Quando si rinuncia all'idea della creazione, si rinuncia alla grandezza dell'uomo, si rinuncia alla sua indisponibilità e alla sua dignità che è al di sopra di ogni pianificazione».

Joseph Ratzinger-Benedetto XVI
La vera Europa - identità e missione
Introduzione di Sua Santità Papa Francesco.
Testi scelti, vol. 3, Europa.
Edizioni Cantagalli Siena 2021,
pp. 7-8.
La similitudine della natura - seconda ragione dell'amore - origina anche nell'uomo l'inclinazione ad amare Iddio, poichè Dio creò l'uomo a sua «immagine e somiglianza» (Genesi 1, 26).
Quindi l'essere umano per istinto di natura non può che amare sè stesso (altrimenti contraddirebbe alla sua natura), amando sè stesso ama sè medesimo anche negli altri, che sono della stessa  natura, e non può che amare anche Dio, anzi prima di tutto Dio, essendo questi «l'esemplare da che fu ritratto l'uomo»6).
III. La terza ragione dell'amore fu la felicità degli esseri umani.
Amandosi dunque a vicenda, per le ragioni precedentemente addotte, gli esseri dovevano trarre un «vantaggio inestimabile dalla scambievole amicizia [amore]».
Perciò Eva è nominata da Dio un aiuto per Adamo che «gli sia simile» [=inteso della stessa natura, non come inferiore] (Genesi 2, 18).
Così Eva, con il suo aiuto, avrebbe - prosegue il Rosmini - reso piacevole la vita al «solitario Adamo», il quale avrebbe diffuso e comunicato sè stesso in lei, poiché il sentimento umano - come il bene - cerca di diffondersi ed espandersi.
In altre parole, Adamo solitario non poteva essere felice, lo divenne con Eva. Affermando inoltre che Eva è un «aiuto per Adamo», non significa che la donna è stata creata per essere serva dell'uomo. Il fatto che la donna sia stata, lungo la storia, abusata, schiacciata, svalutata dall'uomo, è frutto del peccato originale, non del progetto iniziale di Dio.
Infatti, il Rosmini aggiunge che laddove il «peccato non fosse intervenuto», la donna e l'uomo si sarebbero aiutati scambievolmente e avrebbero comunicato l'uno con l'altra le proprie virtù, facendo nascere, con questa comunanza del vero bene, l'autentica amicizia, «che avrebbe colmata ognor più di felicità la terra innocente»7).

Questo reciproco aiuto - prosegue A. Rosmini - aveva anch'esso fondamento in Dio, poiché non si trattava di primeggiare nelle virtù per scalzare gli altri ed arrivare primi, ma piuttosto che ognuno avesse premura che tutti i suoi simili, al pari di una «sola persona», fossero sempre più uniti a Dio.

«Da tutte queste cose pertanto si può conchiudere, che nella sacra società coniugale stabilita da Dio a principio fra gli uomini innocenti e felici, ebbero loro capo e cominciamento tutte le specie dei legittimi amori: quindi nascea l'amore di natura nelle famiglie, quindi l'amore di elezione nelle amicizie, quindi l'amore di vantaggio nell'umano commercio [= relazione]. E come da Dio partivano, così in Dio finivano parimente tutti questi affetti, temperati in un affetto solo e sublimissimo. Tale era la condizione e l'indole dell'amore in quel primitivo stato innocente».8)


«Io v’amo nel Signore, nel quale so di essere da voi riamato, e sempre spero ci ameremo. Questo amore distingue noi cattolici dagli altri uomini tutti, e questo amore ci fa godere una grandissima soavità e comunanza di affetti, anche in questa vita: e parlo così, perché anche l'amicizia è per noi carità».

A. Rosmini - Epistolario ascetico
(Lettera 28)
Note:

1) ROSMINI A., Storia dell'Amore, Opere di Antonio Rosmini, 52, Valle Alfeo e Muratore Umberto (a cura di), Istituto di Studi Filosofici, Centro internazionale di Studi Rosminiani, Città Nuova Editrice, Roma 2002, p. 29.
2) Nell'originale ebraico, Adamo è un nome generico o comune, usato quasi sempre in senso collettivo, ad indicare gli uomini, l'umanità. Successivamente è diventato il nome proprio che designa il primo individuo della razza umana, l'Uomo per eccellenza.
Mentre per quanto riguarda il versetto biblico: «La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta» (Genesi 2, 23),  se ne comprende il significato analizzando l'originale ebraico: «La si chiamerà issah [donna] perché da is [uomo] è stata tolta». La radice delle due parole è la stessa, donna e uomo sono della stessa natura, la donna non è inferiore perché "tratta dall'uomo".
3) ROSMINI A., Storia dell'Amore, op. cit., pp. 29-30.
4) ROSMINI A., Storia dell'Amore, op. cit., p. 30.
5) Ibidem.
6) Ibidem.
7) Ivi, p. 31.
8) Ivi, pp. 31-32.
2023© Rovereto città di Antonio Rosmini
| STORIA | CULTURA | FEDE
Torna ai contenuti