Rosmini: sui governanti - Rovereto città di A. Rosmini

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Rosmini, fede: Storia dell'Amore tratta dalle Sacre Scritture
I governanti devono obbedire a Dio
Il Libro della Sapienza ammonisce i governanti di tutti i tempi, affinché ascoltino l'insegnamento di Dio, a cui sono soggetti. Dio ama anche loro e desidera che governino con saggezza i popoli, facendo gli interessi di quest'ultimi e non i propri. L'ammonizione ai governanti è volta a salvare anche le loro anime, se però sottomettono la loro volontà a Dio. Altrimenti il giudizio di Dio verso quest'ultimi, al termine della vita terrena, sarà molto severo, perché hanno abusato di un potere che gli è stato concesso dall'Onnipotente.

«Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,  
rettamente pensate del Signore,  
cercatelo con cuore semplice.
Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, governanti di tutta la terra.
Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini
e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.

La vostra sovranità proviene dal Signore;
la vostra potenza dall'Altissimo,
il quale esaminerà le vostre opere
e scruterà i vostri propositi;
poiché, pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente,
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
L'inferiore è meritevole di pietà,
ma i potenti saranno esaminati con rigore.
Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno,
non ha soggezione della grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e si cura ugualmente di tutti.

Ma sui potenti sovrasta un'indagine rigorosa.
Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere»1).  
Scrive A. Rosmini:

«No, nessun re o principe, che tenga a sé soggetti altri uomini suoi simili, si creda di essere lui Re o Signore in senso assoluto; egli non è mai propriamente che un suddito e un servo dell'unico Sovrano, Dio, del quale quaggiù egli non fa che le veci. Che se un mortale qualunque, per il fatto che si vede innalzato su gli altri uomini, invece di considerarsi come ministro dell'Altissimo, reputa di essere il padrone di quei suoi sudditi, che veramente sono sudditi solo a Dio; e si serve di essi dispoticamente, facendoli servire a se stesso come altrettanti mezzi, invece di considerare ciascuno di essi come avente ragione di fine; sappia ch'egli ha bandito la giustizia dal suo animo, che usurpa i diritti di Dio, che è un nemico di Dio, un tiranno»2).
Ciò che sta accadendo oggi nei Paesi di antica cristianità è una cosa singolare, che non si è mai verificata nella storia dell'umanità, in così ampia scala. Naturalmente, l'essere umano è «homo religiosus»: tutti i popoli, di qualsiasi civiltà, anche le più antiche, hanno sempre coltivato la dimensione trascendente, seppur in varie forme. Governanti, come sudditi, posseggono una legge interiore, la legge della coscienza, scritta nel cuore dell'uomo da Dio e a lui dovranno rendere conto del proprio operato.
Molti governanti delle attuali società occidentali, invece, oltre a voler imporre ai cittadini una visione atea e materialista della vita, in base all'ideologia che professano, pretendono di determinare la sfera etica e morale, stabilendo cosa è bene e cosa è male per l'essere umano. Ma il bene e il male è stabilito da Dio. Le parole del Libro della Sapienza e di Rosmini sono molto utili per riflettere.
Regnare è servire, Antonio Rosmini.
Note:

1) Sapienza 1, 1; 6, 1-4, 6-9.
2) ROSMINI A., Storia dell'Amore, Città Armoniosa 1977, (trasposizione e aggiornamento linguistico di suor Maria Michela Riva, rosminiana), pp. 221-222.
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