Rosmini: l'amore ai nemici - Rovereto città di A. Rosmini

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Rosmini, fede: Storia dell'Amore tratta dalla Sacre Scritture
L'amore ai nemici
praticato nell'Antico Testamento
Nella carità di Mosè che intercede per il popolo disobbediente si deve vedere la carità di tutti i giusti in tutti i tempi.1)
Ed è quello che la Chiesa cattolica opera da sempre. Quando si dice che non c'è salvezza se non all'interno della Chiesa non significa che si salvano solo i cattolici, ma significa che è la Chiesa, anzitutto con l'offerta del Sacrificio di Cristo nella santa messa, e poi con l'intercessione dei suoi giusti presso Dio, ad intercedere per l'umanità intera senza distinzione.2)

Mosè ci offre un altro esempio di amore ai nemici praticato nell'Antico Testamento. Riportiamo le parole di Rosmini:
«Mosè non si stanca di vincere col bene il male 3), e Dio gli permette un'altra occasione, in cui la grande carità di lui abbia ad esercitarsi e a risplendere.
I suoi stessi fratelli, Maria ed Aronne, vedendolo fornito da Dio di tanti doni dicono: «Ha forse il Signore parlato solo per bocca di Mosè? Non ha egli parlato anche a noi?»4). Dio allora prende le parti di Mosè, il più mansueto di quanti uomini vivevano sopra la terra 5), e lo celebrò al cospetto dei suoi emuli chiamandolo maggiordomo in tutta la casa sua, e dicendo di parlar solo con lui a faccia a faccia, e di farsi vedere da lui chiaramente, e non sotto enigmi e figure 6). Poi, in segno del suo sdegno, Maria la ricopre tutta di lebbra.
Ma che? Mosè prega lui per tutti, prega anche per Maria, e la risana con la sua preghiera, imponendole soltanto, in penitenza, di star sette dí fuori del campo 7)».8)  
Note:

1) ROSMINI A., Storia dell'Amore, Opere di Antonio Rosmini, 52, Valle Alfeo e Muratore Umberto (a cura di), Istituto di Studi Filosofici, Centro internazionale di Studi Rosminiani, Città Nuova Editrice, Roma 2002, p. 70.
2) «"La Chiesa è in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano". Essere il sacramento dell'intima unione degli uomini con Dio: ecco il primo fine della Chiesa. Poiché la comunione tra gli uomini si radica nell'unione con Dio, la Chiesa è anche il sacramento dell'unità del genere umano. In essa, tale unità è già iniziata poiché essa raduna uomini “di ogni nazione, razza, popolo e lingua” (Apocalisse 7, 9 ); nello stesso tempo, la Chiesa è “segno e strumento” della piena realizzazione di questa unità che deve ancora compiersi. In quanto sacramento, la Chiesa è strumento di Cristo. Nelle sue mani essa è lo “strumento della redenzione di tutti”, “il sacramento universale della salvezza”, attraverso il quale Cristo “svela e insieme realizza il mistero dell'amore di Dio verso l'uomo”. Essa “è il progetto visibile dell'amore di Dio per l'umanità”, progetto che vuole “la costituzione di tutto il genere umano nell'unico popolo di Dio, la sua riunione nell'unico corpo di Cristo, la sua edificazione nell'unico tempio dello Spirito Santo”». Catechismo della Chiesa cattolica online, nn. 775-776.
3) «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male». Romani 12, 21.
4) Numeri 12, 2.
5) Numeri 12, 3.
6) Numeri 12, 7-8. «Maggiordomo» viene tradotto dalla CEI con «uomo di fiducia».
7) Numeri 12, 15. Non è Mosè ma è Dio che risana Maria, grazie all'intercessione di Mosè, ordinandole poi un isolamento di sette giorni prima di essere riammessa nell'accampamento.
8) ROSMINI A., Storia dell'Amore, Città Armoniosa 1977, (trasposizione e aggiornamento linguistico di suor Maria Michela Riva, rosminiana), p. 101.
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