Rosmini, fede: seconda massima
Orientare tutti i propri pensieri e le azioni all'incremento e alla gloria della Chiesa di Gesù Cristo
dalle Massime di Perfezione cristiana
«1. Il primo desiderio che nel cuore del cristiano viene generato dal desiderio supremo della giustizia è il desiderio dell’incremento e della gloria della Chiesa di Gesù Cristo. Chi desidera la giustizia desidera tutta la possibile gloria di Dio, desidera qualsiasi cosa che a Dio è cara. Ora, il cristiano sa per fede che tutte le compiacenze del Padre celeste sono riposte nel suo unigenito Figlio Gesù Cristo, e sa che le compiacenze dell’unigenito Figlio Gesù Cristo sono riposte nei suoi fedeli, che formano il suo regno.
2. Dunque il cristiano non può mai sbagliare quando si propone tutta la santa Chiesa come oggetto dei suoi affetti, dei suoi pensieri, dei suoi desideri e delle sue azioni. Infatti egli conosce con certezza la volontà di Dio a questo proposito; sa con certezza che la volontà di Dio è questa: che la Chiesa di Gesù Cristo sia il grande strumento per mezzo del quale venga glorificato pienamente il suo nome.
3. Circa qualunque cosa particolare, il cristiano può essere in dubbio se Dio voglia renderla strumento della sua gloria in un modo o in un altro; ma riguardo a tutta la Chiesa di Gesù Cristo non può dubitare. Sa con certezza che essa è stabilita come il grande strumento e il grande mezzo della sua glorificazione davanti a tutte le creature intelligenti.
4. Non potrebbe essere altrettanto sicuro quando si trattasse di una sola parte non essenziale al grande corpo della santa Chiesa. Egli deve dare i suoi affetti a tutta intera l’immacolata sposa di Gesù Cristo, ma non così a tutto ciò che potrebbe formarne una parte e che Dio non ha manifestato se le appartenga veramente e stabilmente. Non deve, insomma, amare illimitatamente e incondizionatamente nessun mezzo particolare, anche se, considerato in se stesso, potrebbe, se Dio volesse, essere strumento per la sua gloria. Chi può sapere se Dio forse non respinge da sé quel mezzo? Le sue vie infatti sono sconosciute ai pensieri e ai giudizi degli uomini. Ma quando si tratta di tutta la Chiesa non c’è più dubbio: fu eletta da Dio come strumento della sua gloria, senza alcuna possibilità di pentimento per tutta l’eternità. Dunque, se il cristiano che si propone di assecondare la propria vocazione e di seguire la perfezione ha deciso di non far altro che cercare in tutte le cose la gloria di Gesù Cristo, per necessaria conseguenza la sua professione consiste nell’occupare le sue forze a servire unicamente alla santa Chiesa. In qualunque modo gli è possibile, deve pensare ad essa, deve desiderare di logorare per essa le sue forze e di versare il suo sangue, a imitazione di Gesù Cristo e dei martiri. [...]
Massime di Perfezione Cristiana
di Antonio Rosmini
Scarica
Le Massime sono state tradotte in varie lingue:
6. Il cristiano sa, per le parole di Gesù, che la Chiesa pellegrina qui in terra è fondata su una pietra contro cui non possono prevalere le forze dell’inferno; è fondata cioè sul capo degli Apostoli san Pietro e sui suoi successori, i Pontefici Romani, supremi Vicari in terra di Gesù Cristo. Dunque, sapendo per divina rivelazione che questa sede fu scelta per disposizione del suo divino Fondatore, e che perciò non può mai venir meno, si può dire che essa è diventata, per questa elezione, la parte essenziale della Chiesa di Gesù Cristo, mentre tutte le sue altre parti si possono considerare solamente come accidentali, perché per loro non è stata data un’infallibile promessa che non debbano, prese singolarmente, venir meno per qualche tempo. Il cristiano, dunque, dovrà nutrire in sé un affetto, un attaccamento e un rispetto illimitato verso la santa Sede del Pontefice Romano. Senza alcun limite dovrà amare e procurare la vera e santa gloria, l’onore e la prosperità di questa parte essenziale dell’immacolata sposa di Gesù Cristo».1)
Note:
1) ROSMINI A., "Massime di Perfezione Cristiana - adatte ad ogni persona in qualsiasi condizione", trasposizione e aggiornamento linguistico di suor Maria Michela Riva, rosminiana, Edizioni Rosminiane Sodalitas, Stresa 2020, pp. 18-19, 20.