Rosmini, la vita: Fuori Rovereto
«E' volontà di Dio che scriviate libri»
L'incontro con Pio VIII
Nel 1829, Rosmini si trova a Roma, con l'intento di incontrare il Papa per avere una sua conferma riguardo le due principali missioni - gli studi di filosofia e l'Istituto della Carità - che aveva sentito, interiormente, di dover compiere su ispirazione dello Spirito Santo.
Il 15 maggio Rosmini è accolto da Pio VIII1), che aveva già conosciuto da cardinale sette anni prima, durante il suo primo brevissimo soggiorno romano.
Riguardo agli studi, Pio VIII si mostra molto incoraggiante:
«È volontà di Dio che voi vi occupiate nello scrivere libri: tale è la vostra vocazione. Ella maneggia assai bene la logica, e la Chiesa al presente ha gran bisogno di scrittori: dico, di scrittori solidi, di cui abbiamo somma scarsezza. Per influire utilmente sugli uomini, non rimane oggidì altro mezzo che quello di prenderli colla ragione, e per mezzo di questa condurli alla religione. Tenetevi certo, che voi potrete recare un vantaggio assai maggiore al prossimo occupandovi nello scrivere, che non esercitando qualunque altra opera del sacro ministero».
Per quanto riguarda l'Istituto della Carità, il Papa lo approva, ma consiglia di proseguire con umiltà e prudenza, lasciando fare al Signore:
«Se ella pensa di cominciare con una piccola cosa e lasciar fare tutto il resto al Signore, noi approviamo e siamo ben contenti che ella faccia. Ma se ella credesse di cominciare con delle cose in grande, noi non crediamo che andrebbe bene. Non parliamo già come vicari (indegni, che siamo) di Gesù Cristo, ma anche solo considerando i tempi nostri e le circostanze in cui viviamo».
Al che il Rosmini risponde:
«Santissimo Padre, io non so come sia stata rappresentata la cosa a Vostra Santità, ma la posso assicurare di questo, che io non ho mai inteso di cominciare con cose grandi, ma con cose al tutto piccole: la mia non è una vocazione straordinaria, come sarebbe quella di S. Ignazio, ma ordinaria: l’unica ragione per la quale ricorro a Vostra Santità, è per sapere e assicurarmi bene se io, camminando per la via sulla quale sono, cammini diritto o no, per potere o avanzarmi per la stessa via o abbandonarla».
E Pio VIII di rimando:
«Ella è sulla buona strada, continui pure pel suo cammino, purché proceda in quel modo che le abbiamo detto, cioè cominciando tutto in piccolo, in piccolo, lasciando fare al Signore, perché, se l’opera sarà di Dio, non mancherà già egli di favorirla».
Rosmini esce entusiasta dall'incontro con il Pontefice, per lui le parole del Santo Padre sono una conferma ufficiale di ciò che stava maturando nel silenzio del Calvario: il suo compito avrebbe dovuto essere quello di giovare alle anime (con l'Istituto della Carità), e illuminare le intelligenze (scrivendo libri) per condurle alla verità, quella che avrebbe chiamato "carità intellettuale".
A Roma, nel 1830, pubblica le Massime di Perfezione cristiana e il Nuovo saggio sull'origine delle idee, basi rispettivamente dell'edificio spirituale e di quello filosofico.2)
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Note:
1) Francesco Saverio Castiglioni, nato a Cingoli (MC), regge la Chiesa universale per breve tempo, dal 31 marzo 1829, giorno dell'elezione, al 30 novembre 1830.
2) PAGANI-ROSSI, La Vita di Antonio Rosmini, Arti Grafiche Manfrini (Rovereto) 1959, vol. I (II), pp. 527-530; MURATORE UMBERTO, Conoscere Rosmini - Vita e spiritualità, Edizioni Rosminiane Stresa 2002, pp. 17-18.