Rosmini: A Lizzana - Rovereto città di A. Rosmini

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Rosmini, la vita: a Rovereto
Cappellano a Lizzana
Esiste uno stretto legame tra Antonio Rosmini e Lizzana 1), antica pieve da cui anticamente dipendevano le chiese di Rovereto 2).
La famiglia Rosmini, ricchissima, ha diversi possedimenti anche a Lizzana.
Antonio Rosmini, giovane sacerdote, opera come cappellano, nella parrocchia di S. Floriano, a fianco di don Bartolomeo Scrinzi, colpito da un male incurabile.
Al Rosmini viene chiesto di assumere la cura spirituale della parrocchia, in questo delicato periodo di malattia del parroco, della sua morte e della nomina del nuovo. Sono pochissimi mesi, ma lasciano il segno, sia tra i parrocchiani per l'operato del giovane sacerdote, sia nell'animo di Antonio, che si affeziona alla gente del luogo.
Rosmini assume volentieri l'incarico il 24 febbraio 1822 e rimane probabilmente fino a maggio dello stesso anno, quando viene nominato il nuovo parroco, Antonio Lorenzoni.
Sarà Rosmini a scrivere l'Orazione in morte di don Bartolomeo Scrinzi.
Da successivi scritti  di don Antonio, si viene a sapere che i parrocchiani di Lizzana avrebbero voluto che rimanesse presso di loro, ed anch'egli si era affezionato alla popolazione. Ma la sua umiltà e soprattutto il disegno di Dio sul giovane prete hanno predisposto diversamente.

Così il Rosmini scriveva a don Matteo Forrer, parroco di Roncegno:

  «Ella sa che cosa ho risposto quando quei di Lizzana mi volevano
presso a loro alla morte del mio buon amico Scrinzi.
Ho detto allora quello che mi suggeriva la sincerità del mio cuore,
che io me ne vedeva al tutto incapace,
e che però non poteva esser la cosa.  
Con quei di Lizzana m’era trattenuto quella quaresima
all’assistenza dell’infermo Parroco,
e aveva posto molto affetto a quel popolo che mostrava d’amarmi.
La vicinanza di quel luogo alla mia famiglia
poteva agevolarmi allora anche il consenso materno.
Di presente sussiste pel Borgo la stessissima ragione della mia incapacità
e inesperienza, che sola tronca ogni cosa.
Ne sussistono molte altre, per cui debbo assicurarla che la cosa
non è né pur possibile di pensarla»3).
L'affetto era reciproco come scrive ancora il Rosmini:
«Io ero innamorato di quella popolazione che,
coltivata successivamente da tre eccellenti parroci 4)
era fiorente di costumi e di pietà. Ella mi voleva arciprete, ma io non volli,
benché ondeggiassi tra la propensione e il timore,
pensando che se Iddio mi volesse in quell'ufficio, i miei Superiori ecclesiastici
mi avrebbero comandato di accettarlo»5).


Note:

1) Oggi Lizzana è circoscrizione a sud di Rovereto, fino alla prima guerra mondiale era comune a sè.  
2) Nel 1582 nasce la parrocchia di S. Marco; nel 1787 si stacca il borgo di S. Tommaso oltre il ponte sul Leno, e nasce la parrocchia di S. Maria del Carmelo.
3) ACRR [= Archivio Casa Rosmini Rovereto], Epistolario completo, Lettera 417, Rovereto 16 agosto 1825.
4) Dal 1744 al 1822 a Lizzana successero come parroci don Domenico Lunardelli, don Bartolomeo Malanotti e don Bartolomeo Scrinzi. PREZZI ROBERTO, Antonio Rosmini Lizzana – Rovereto – Roma, pastorale e spiritualtà, Osiride, Rovereto 2010,  nota 25, p. 40.
5) ROSMINI A., Diario personale, in Scritti autobiografici inediti, Anonimo Romano, Roma 1934, p. 422. Vedi: PAGANI-ROSSI, La Vita di Antonio Rosmini, Arti Grafiche Manfrini (Rovereto) 1959, vol. I (II), pp. 215-216.
      
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