Rosmini e Gregorio XVI - Rovereto città di A. Rosmini

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Rosmini, la vita: Fuori Rovereto
Il Papa approva l'Istituto della Carità

Nel 1839, Gregorio XVI1) approva ufficilamente l'Istituto della Carità, con le Lettere Apostoliche In sublimi militantis Ecclesiae solio.2)
Nel documento, il Pontefice intesse un raro elogio pubblico sul prete roveretano:

«Essendo cosa a Noi ben conosciuta e sperimentata, che il nostro diletto figlio sacerdote Antonio Rosmini, fondatore di questo Istituto, è uomo fornito d'ingegno eccellente e singolare, ornato l'animo di egregie doti, per scienza delle cose divine e umane soprammodo illustre, chiaro per esimia pietà, religione, virtù, probità, prudenza, integrità, splendente per meraviglioso amore e attaccamento alla cattolica religione e a questa Sede Apostolica, e che nel fondare l'Istituto della Carità a questo principalmente intese, che la carità di Cristo vie maggiormente diffusa nei cuori di tutti, tutti stringesse, e la Chiesa cattolica raccogliesse frutti ogni giorno più ubertosi, e i popoli con più acuti stimoli fossero eccitati all'amore di Dio e alla dilezione scambievole; per tutto ciò Noi abbiamo giudicato di preporre il medesimo diletto figlio al governo di essa Società»3).
Oltre ad approvare l'Istituto della Carità, il Papa elegge Antonio Rosmini come preposito generale a vita. L'abate roveretano rimase confuso di un tale elogio, per la sua umiltà e modestia; contenti invece ne furono i compagni.

L'approvazione dell'Istituto fu tuttaltro che lineare e il Rosmini dovette passare prove molto dolorose. Infatti, una parte di cardinali, riuniti in Sacra Congregazione per esaminare le Costituzioni dell'Istituto, fece di tutto per affossare il progetto. Iniziava dunque a formarsi all'interno della gerarchia della Chiesa una corrente ostile alla figura e al pensiero di Rosmini. Ma per fortuna, grazie anche alla vigile protezione del Papa, l'Istituto ottenne l'approvazione4).


Note:

1) Bartolomeo Alberto (Mauro) Cappellari, nato a Belluno, è pontefice dal 2 febbraio 1831 al 1 giugno 1846.
2) La data delle Lettere è del 20 settembre 1839. PAGANI-ROSSI, La Vita di Antonio Rosmini, Arti Grafiche Manfrini (Rovereto) 1959, vol. II (II), pp. 18-19.
3) Ivi, p. 19.
4) Sulla vicenda vedi: Approvazione dell'Istituto della Carità (1837-1838), in PAGANI-ROSSI, La Vita di Antonio Rosmini, Arti Grafiche Manfrini (Rovereto) 1959, vol. I (II), pp. 777-801.
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