Rosmini catechesi: il Creatore - Rovereto città di A. Rosmini

...tra storia, cultura e fede

Vai ai contenuti
Dio crea la luce: luce del sole tra le nubi.
Rosmini, fede: Catechesi roveretane
L'essere umano può creare?
«In principio Dio creò il cielo e la terra».
(Genesi 1, 1)

Oggi più che mai, forse anche per lo sviluppo scientifico e tecnologico - ma poi di fatto come sempre - l'essere umano si sente un "dio in terra", autonomo, autosufficiente, in grado di programmare e progettare tutto.
Certo, l'uomo - ammette il Rosmini - fa molte cose mirabili, ma a ben riflettere non crea mai e non distrugge nulla.
Anche se al giorno d'oggi il termine creatività è molto in voga, in realtà però gli esseri umani non creano nulla, ma solo trasformano materia già esistente. Questo vale anche per i più sofisticati esperimenti in laboratorio, direbbe il Rosmini, se vivesse oggi.
E gli uomini nemmeno distruggono nulla, ma semmai frammentano o scompongono ciò che comunque è destinato a rimanere, seppur in altra forma. E' solo Dio che fa esistere ogni cosa dal nulla, con la potenza creatrice del Suo Pensiero e può farla definitivamente scomparire 1).
Un Dio che crea dal nulla ogni cosa è dato dalla rivelazione biblica. Infatti, nessuna religione pagana e nessun pensatore erano mai arrivati a ciò con la propria riflessione filosofica.
«Insomma - spiega il Rosmini - tra il creare che fa Iddio e il produrre che fa l'uomo, o la natura c'è quella differenza che passerebbe tra due architetti, entrambi chiamati a fabbricare una casa, ma con questa diversità dell'uno dall'altro»2). E qui il filosofo roveretano immagina il primo architetto che disegna il progetto a tavolino, calcolando la metratura, la quantità e qualità dei materiali necessari per fabbricare l'edificio. Poi il coinvolgimento di tanti altri artigiani, dai muratori ai falegnami, agli elettricisti, diremmo oggi, agli imbianchini, dai fabbri ai vetrai, etc. Dopo qualche anno avremo la nostra casa.
Immaginiamo invece - prosegue il Rosmini -  l'abilità del secondo architetto, che chiamato da voi vi chiede: "Dove volete che io vi fabbrichi la casa?", "quanto alta, lunga e larga la volete?",  "di che materiali?", "con o senza giardino?", "ecosostenibile?", diremmo oggi, etc. "Ebbene, come desiderate, così vi sia fatto", dice infine questo secondo architetto. E in un batter d'occhio la casa è pronta.
«L'operare di quel primo architetto - afferma il Rosmini - è simile all'operare degli uomini, che torna a un mutar luogo alle cose già esistenti e create, in modo che dal loro collocamento se n'abbiano diverse forme utili agli usi che di esse vogliamo fare; invece l'operare del secondo architetto è simile alla potenza creatrice di Dio, che cava tutte le cose veramente dal nulla» 3).
Lo stesso dicasi per l'opposto, l'essere umano non distrugge nulla, nel senso di farlo scomparire come se non fosse mai esistito, ma anche in questo caso si limita a fare a pezzi o a trasformare. Rosmini porta l'esempio di uno scultore, che può ben fracassare la statua che ha costruito, ma la materia, di cui è composta, rimane 4).
Questo - direbbe il Rosmini oggi - vale anche per tutti gli esperimenti che si fanno in laboratorio, gli elementi magari si trasformano, cambiando formula chimica, ma non svaniscono nel nulla.

E, a differenza dell'uomo, Dio è anche conservatore di tutte le cose.
«Nulla varrebbe udire la verità, se poi non vi curaste di metterla in pratica»
(Rosmini, Catechesi IV, 30 novembre 1834)


Nulla varebbe sapere ciò, afferma il Rosmini, se non se ne ricava una conseguenza molto semplice, da matter in pratica. Quale?

Quella di «riconoscerci totalmente e continuamente dipendenti da Dio» 5), con un atto di umiltà, virtù che forse è passata di moda, ma che è necessario ricuperare.

Il riconoscersi totalmente e continuamente dipendenti da qualcuno che ci ama, come fa il bambino piccolo nei confronti di mamma e papà, comporta nel cristiano un fiducioso abbandono filiale verso Dio.
Note:

1) Catechesi IV, Rovereto 30 novembre 1834, in ROSMINI ANTONIO, Catechesi parrocchiali, collana "Antonio Rosmini, Maestro per il terzo millennio", Le Opere: 1, (a cura di Gianni Picenardi), Edizioni Rosminiane Sodalitas, Stresa 2012, p. 29.
2)  Ivi, pp. 28-29.
3) Ivi, p. 29.
4) Catechesi III, Rovereto 23 novembre 1834, in ROSMINI A., Catechesi parrocchiali, op. cit., p. 26.
5) Catechesi IV, Rovereto 30 novembre 1834, in ROSMINI A., Catechesi parrocchiali, op. cit., p. 30.
La creazione ci insegna ad essere persone vere
Joseph Ratzinger-Benedetto XVI



«La natura non è - come afferma uno scientismo totalizzante - un'opera del caso e delle regole del suo gioco, bensì creazione.
In essa s'esprime il Creator Spiritus.
Perciò non ci sono solo leggi naturali nel senso di determinismi psico-fisici:
la legge naturale vera e propria è ad un tempo (anche) legge morale.
La creazione stessa c'insegna come possiamo essere uomini nel modo giusto.
La fede cristiana, che ci aiuta a riconoscere per tale la creazione, non è una paralisi della ragione.
Al contrario, essa crea attorno alla ragion pratica [morale] lo spazio vitale nel quale questa può sviluppare le proprie potenzialità.
La morale che la Chiesa insegna non è un onere particolare, riservato ai cristiani, bensì la difesa dell'uomo contro il tentativo di pervenire alla sua eliminazione».

Joseph Ratzinger-Benedetto XVI
La vera Europa - identità e missione.
Introduzione di Sua Santità Papa Francesco.
Testi scelti, vol. 3, Europa.
Edizioni Cantagalli Siena 2021,
p. 102.


«[...] E' nella giustizia di Dio
ributtare il superbo ed esaltare l'umile,
giacché il primo è ingiusto, e giusto il secondo».

A. Rosmini - Storia dell'Amore
2023© Rovereto città di Antonio Rosmini
| STORIA | CULTURA | FEDE
Torna ai contenuti